“Vicoli Corti – Cinema di Periferia”, torna il festival cinematografico organizzato dall’associazione «Il Serraglio» di Massafra.
In streaming sulla piattaforma MyMovies dal 24 al 28 marzo 2021.
Se «la periferia è una fabbrica di idee, la città del futuro» – come sostiene Renzo Piano – il cinema d’autore, con la sua forza espressiva, non lambisce solo confini, ma li riempie continuamente di senso. Cogliendo più di ogni altro spunti e facendosi esso stesso «fabbrica di idee», ridisegnando planimetrie geografiche e sensoriali, e offrendo visioni sempre più moderne e futuribili. Senza tralasciare l’eredità del passato, nutrimento fondamentale del cinema indipendente. È con questo spirito che torna, per la sua quindicesima edizione, un festival ambizioso e coraggioso come «Vicoli Corti. Cinema di Periferia», che anche quest’anno punta sui nuovi linguaggi cinematografici, per scoprire ed offrire il meglio di giovani autori e autrici dietro la macchina da presa.
Dal 24 al 28 marzo l’edizione 2020-2021 del festival – con la direzione artistica di Vincenzo Madaro e la consulenza cinematografica di Massimo Causo e Davide Di Giorgio, ideato e prodotto dall’associazione «Il Serraglio» di Massafra (Taranto) – si svolgerà interamente in streaming, sulla piattaforma MYmovies.it. Un segnale forte, di continuità, che gli organizzatori vogliono lanciare anche durante l’emergenza sanitaria. In attesa che nel prossimo mese di agosto, dal 20 al 22, si possa realizzare la versione estiva nel Castello di Massafra. Vicoli Corti si sostanzierà in 16 lungometraggi e 22 cortometraggi, di caratura nazionale e internazionale, in una programmazione dedicata anche al mondo della scuola. All’interno di un festival realizzato con il contributo e patrocinio del Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), Regione Puglia, Apulia Film Commission e Comune di Massafra, il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Massafra e la partnership del Centro Studi Cinematografici, «Teatro Le Forche» e la Cineteca di Bologna, oltre a quelle con i festival Monsters Taranto Horror Film Festival, Laceno d’Oro, Marte Live, Alice nella città.
I contenuti principali del festival partiranno dalla sezione lungometraggi, con la presentazione di diverse opere prime e seconde, proposte in quattro proiezioni giornaliere: la più apprezzata riceverà il premio (simbolico) del pubblico di MyMovies. Si parte mercoledì 24 marzo con titoli di grande interesse (ogni giorno, alle 10, gli organizzatori presenteranno la programmazione quotidiana sui canali social ufficiali di Vicoli Corti): «Letizia Battaglia – Shooting The Mafia» (2019) è un documentario di Kim Longinotto incentrato sulla vita e la carriera della nota fotografa palermitana, narrata con taglio intimo e privato, a partire dalla sua turbolenta giovinezza; altro doc proposto sarà «Due scatole dimenticate – Un viaggio in Vietnam» (2020) di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli: il racconto dell’esperienza vietnamita della celebre regista (scomparsa nel gennaio 2021), attraverso le immagini e la sua voce narrante; realizzato grazie a due scatole di scarpe ritrovate, piene di negativi fotografici 6×6, lasciate in un vecchio armadio in soffitta per più di cinquant’anni. Il primo giorno del festival proporrà anche i lungometraggi «Buio» (2019) di Emanuela Rossi (fiaba dark candidata ai Nastri d’Argento, in partnership con il Monsters Taranto Horror Film Festival) e «Bad Roads» (2020), opera prima di Natalya Vorozhbit, sceneggiatrice ucraina che porta al cinema, riadattandolo, il suo omonimo testo teatrale.
La programmazione proseguirà poi nei giorni successivi con diversi lungometraggi premiati in vari festival nazionali e internazionali (ogni film sarà presente giornalmente su MyMovies a partire dalle 12): «Il mio corpo» (2020) di Michele Pennetta, terza e ultima parte di una trilogia dedicata ai contesti di illegalità della Sicilia odierna; «Profondo» (2019), sorprendente esordio del trentunenne regista laziale Giuliano Giacomelli (in partnership con il Monsters Taranto Horror Film Festival): un film indipendente che, partendo da uno spunto fantastico, racconta una vicenda di riscatto e introspezione; «Cleaners» (2020) di Glenn Barit, un film in stop motion per raccontare la storia di formazione di un gruppo di studenti di una scuola cattolica; «Sole» (2019), esordio folgorante di Carlo Sironi, classe 1983, film di formazione incentrato sul tema scottante della maternità surrogata, con in controluce una delicata storia d’amore; «Rosa Pietra Stella» (2019), di Marcello Sannino (vincitore del Matera Film Festival), film tratto da una storia vera, con un ritratto drammatico della condizione di donna e di madre in una Napoli caotica e multietnica; «Kombinat» (2020), speciale anteprima on demand in Italia, è il terzo lungometraggio del regista svizzero Gabriel Tejedor, capace di portare lo spettatore nelle viscere di una Russia che continua a fare i conti con il proprio passato, malgrado sogni un avvenire migliore.
E poi ancora «Vera de Verdad» (2020), opera prima di Beniamino Catena, un affascinante thriller metafisico girato tra Italia e Cile, che si muove sulla linea tra il visibile e l’ignoto; «Semina il vento» (2020) del regista tarantino Danilo Caputo, classe 1985, racconta la storia della giovane studentessa di agronomia Nica, che dopo essere tornata a casa, nel Salento, si ritrova a combattere con una “terra avvelenata”: nelle campagne infestate dai parassiti naturali, quanto nella corruzione dei suoi abitanti, a partire dalla propria famiglia; «Celles Qui Restent» (2019) di Ester Sparatore, doc vincitore della sezione Italia del Biografilm Festival, incentrato sulla frontiera «altra»: ossia donne, madri, sorelle e figlie rimaste in Tunisia, in attesa di risposte dagli uomini partiti con i barconi verso Lampedusa; «Spaccapietre» (2020) dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, uno sguardo impietoso e senza sconti sulla Puglia del capolarato, in una vicenda ispirata alla tragica morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola Clemente; «Coureur – Il ciclista» (2019), esordio semiautobiografico del regista belga Kenneth Mercken, in una storia ispirata a vizi e virtù del mondo del ciclismo; infine «Monos» (2019) di Aljandro Landes, avvincente thriller ambientato nella giungla colombiana, Premio della Giuria al Sundance Film Festival.
Quanto ai cortometraggi, proposti anch’essi in tutte le giornate del festival, saranno in competizione e giudicati da una giuria presieduta dal critico cinematografico Leonardo Gregorio. A contendersi il titolo di «Miglior Corto» (con un premio di 500 euro) saranno «L’attesa» di Angela Bevilacqua, «Humam» di Carmelo Segreto, «L’azzurro del cielo» di Enea Zucchetti, «Margherita» di Alice Murgia, «È solo nella mia testa» di Marius Gabriel Stancu, «J’ador» di Simone Bozzelli, «Mezzanotte» di Giuseppe Carrieri, «La Napoli di mio padre» di Alessia Bottone, «Neo Kosmo» di Adelmo Togliani, «Divrum» di Armando Francesco Serrano, «Sensazioni d’amore» di Adriano Pantaleo, «Bataclan» di Emanuele Aldrovandi, «Adam» di Pietro Pinto, «Amal» di Matteo Russo e Antonio Buscema, «Specchio» di Caterina Crescini, «Yalla» di Carlo D’Ursi, «Emma Forever» di Léo Fontaine, «Noée in the Storm» di Mathilde Chavanne, «Come a Micono» di Alessandro Porzio, «Exam» di Sonia K. Hadad, «Le mosche» di Edgardo Pistone, «Gli arcidiavoli» di Lorenzo Pullega.
Info e Prevendite:
I biglietti e gli abbonamenti sono acquistabili su MyMovies.
Costi:
- Cortometraggi 1,50 €
- Lungometraggi 3,00 €
- Abbonamento a tutta la rassegna 9,90 €
- Evento speciale «Il mio corpo» 6,00 €
Contatti: