Si chiama Abel Makkonen Tesfaye, il 16 febbraio ha compiuto 31 anni, è nato in Canada e da anni continua a modificare i paradigmi musicali a livello internazionale. The Weeknd ha reso accessibile l’hip hop e soprattutto l’R&B al grande pubblico, rimanendo fedele a se stesso nonostante i numerosi cambiamenti all’interno del mercato discografico.
Ed è proprio questa coerenza musicale e stilistica che emerge in “The
Highlights”, la raccolta di successi rilasciata il 5 febbraio, che ripercorre la carriera dell’artista canadese a partire dalle prime hit del 2012 fino alle ultime “Save Your Tears”, “Blinding Lights” e “In Your Eyes”, da mesi in cima alle classifiche globali.
Sono questi i tre brani che aprono la raccolta, gli stessi singoli estratti da “After Hours”, titolo del penultimo album di The Weeknd (a cui appartiene anche “Heartless”) e della canzone posta a chiusura di “The Highlights”. “After Hours” sembra quasi scontrarsi con la leggerezza, per lo meno nelle melodie, delle prime tre tracce.
Coniugando elettronica e R&B, Abel racconta in 6 minuti- una durata che vediamo ormai raramente nelle produzioni musicali- il ritorno alle vecchie abitudini che lo ha portato a perdere la donna che ama.
Sui social il testo ha attratto l’attenzione di chi aveva seguito con
interesse la sua relazione sentimentale con Bella Hadid, supermodella statunitense, terminata nel 2019.
Bella aveva conosciuto Abel proprio quando il cantante faceva uso di stupefacenti, tema molto presente nella sua musica all’inizio della sua carriera, e frequentava diverse donne. Se l’oscurità di un passato infelice
si ripresenta, anche la musica fa un salto ai tempi in cui The Weeknd si faceva conoscere su YouTube, dove fu poi notato da Drake. È per questo, forse, che “After Hours” appare simile, dal punto di vista stilistico, a “Wicked Games” e “The Morning”, contenute, oltre che in “The Highlights”, in “Trilogy” (2012).
La musica lenta accompagna parole malinconiche, in una combinazione riuscita che lascia con l’amaro in bocca. Se “Wicked Games” è una richiesta d’amore disperata, il testo di “The Morning” replica in modo più puntuale i
modelli hip-hop che in America hanno avuto origine agli inizi degli anni ’70.
Non mancano poi i featuring con i big della musica internazionale. Proprio nel momento in cui la notizia dello scioglimento dei Daft Punk ha sconvolto i fan del duo francese- e non solo-, The Weeknd inserisce nella raccolta dei suoi successi “I Feel It Coming”. Un singolo intenso e sensuale, che nel 2016 aveva
conquistato le radio e le classifiche, così come, nello stesso anno, “Starboy”, che diede il titolo a uno dei più celebri album dell’artista. Da “Starboy”, Abel sceglie per “The Highlights”, inoltre, “Die for you”, probabilmente meno noto, sebbene valorizzi nel modo migliore le qualità che rendono la sua voce unica e il suo stile riconoscibile.
Una dichiarazione sentimentale che supera le difficoltà comunicative di una
relazione che si cerca di tenere in vita anche quando sembra essere alle battute finali.
Oltre ai Daft Punk, tra le collaborazioni più riuscite figura quella con Ariana Grande, in “Love Me Harder”(contenuta in “My Everything”, disco del 2014 della cantante statunitense) e quella con Kendrick Lamar.
The Weeknd ha composto con il rapper e producer “Pray for me” in occasione del film “Black Panther” del 2018 diretto da Ryan Coogler e prodotto dai Marvel Studios, lo stesso per cui Lamar aveva scritto anche “All the Stars”, interpretata insieme a SZA.
Ma non è l’unico caso di brani inclusi in opere cinematografiche. Sam Taylor-Johnson, regista del film “50 sfumature di grigio”, nel 2015 aveva voluto The Weeknd per la colonna sonora del primo capitolo della saga.
Nacque così “Earned It (Fifty Shades of Grey)”, la tredicesima traccia di “The Highlights”, una delle più seducenti composizioni nella carriera dell’artista, coerente con il suo percorso musicale nonostante le novità che porta con sé. Sicuramente più che adeguata ai contenuti ed al genere della pellicola.
“Acquainted”, “Can’t feel my face”, “Often” e “The Hills” sono infine le quattro storie tratte da “Beauty Behind The Madness” (oltre ad “Earned It”). Abel aveva già una pubblicazione alle spalle, eppure appariva ormai pronto a far conoscere la sua musica a un pubblico più ampio rispetto a quanto fatto in precedenza.
Le tracce sono esattamente a metà strada fra l’inizio della sua carriera e il recente traguardo tagliato con “After Hours”: lo stile è quello degli esordi, ma anticipa l’evoluzione e la sperimentazione presenti nei progetti successivi.
Ne è un esempio “My Dear Melancholy”, EP del 2018, dove nostalgia e innovazione convergono in un chill R’n’B con malinconiche (come il titolo stesso suggerisce) influenze rap e pop. L’EP fu rilasciato da “The Weeknd XO”, l’etichetta il cui nome fa riferimento al doppio significato di “Baci e
abbracci” (slang americano utilizzato di solito al termine di lettere o messaggi) e di “Ecstasy e Oxycotina”, per via del complicato rapporto di Abel con gli stupefacenti specialmente negli anni iniziali della sua carriera.
Per la prima volta, The Weeknd ritrova in cima alla classifica due album nello stesso momento storico.
“After Hours” e “The Highlights” descrivono un artista, ma soprattutto un uomo, che è stato in grado di cambiare senza adattarsi mai allo scorrere del tempo e alle tendenze, ma viaggiando in autonomia tra passato e futuro.
Al presente regala solo il suo meraviglioso modo di raccontare e di raccontarsi, inseguendo soltanto i suoi intimi contrasti e le ambiguità dell’anima.
autore_ Chiara Trio
bio_ Studentessa di Economia dei Beni Culturali e Dello Spettacolo, ha 19 anni ma al suo primo concerto era nel passeggino, mentre Ligabue urlava contro il cielo. “Il favoloso mondo di Amélie” è il suo film preferito, forse perché, come la protagonista, lascia la testa sulle nuvole, abbandonandosi a una realtà fatta di libri, musica, cinema, teatro e podcast.