Quanti giorni mancano al 3 maggio? Troppi. O pochi, dipende dalle questioni molto serie che dovete sbrigare. Iniziamo, dunque, a tirare le somme:v.

Must see

Uscita da poco su Netflix, Unorthodox sembra conquistare tutti. Ed è così. Piace, piace tanto, ne stanno parlando in tantissimi (solo dopo aver visto l’ultima de La Casa di Carta, s’intende). Miniserie di 4 episodi, creata da Anna Winger e Alexa Karolinski, basata sull’autobiografia del 2012 di Deborah Feldman Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche (Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots.

Perché sta conquistando tutti? Dentro ognuno di noi c’è un po’ di Esty, la 19enne protagonista della storia, è una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica che vive nel quartiere di Williamsburg, a Brooklyn, costretta a seguire una vita rigida che non le appartiene. Per questo, decide di cambiare vita.

È stata resa disponibile su Netflix dal 26 marzo 2020 ed è già un successo: ne parlano in tanti, ogni giorno di più e sicuramente qualcuno di voi l’avrà già vista. Non abbandoniamoci in ingannevoli e saccenti manifestazioni di conoscenza: è bella perché è fatta bene, ha una base narrativa degna di nota, non vi sono buchi di trama, ha una bella fotografia, pone con attenzione e sincerità l’accento su una tematica importante e non ne abusa.

Mostra il lato fragile di ogni cosa e, soprattutto, dona speranza. E Berlino è un posto contraddittorio sì, ma pur sempre di rinascita.

Quel che verrà

Dovremmo chiedere scusa a noi stessi per non aver visto After Life. E lo so che non lo avete fatto, ma avete il tempo per farlo. Sei episodi, neanche 30 minuti ciascuno, al momento una sola stagione. Ma verrà.

La seconda infatti è in arrivo su Netflix venerdì 24 aprile. Avete dunque tutto il tempo per mettervi al pari.

Ricky Gervais su Netflix con After Life: tutto ciò che vuoi sapere ...

Ha un po’ il sapore alla Kominsky questa mini serie di Ricky Gervais, il cattivo dei cattivi dello spettacolo inglese. Eppure, anche il più sadico cinismo se ne va a farsi fottere in questa serie che narra la vita del giornalista Tony (Ricky Gervais) costretto ad una vita di ricordi e struggente malinconia dopo la morte della moglie.

Una vita, la sua, che sembra non avere più spazio per la felicità, per la gentilezza, per il divertimento: solo, con il suo cane, si abbandona in sprezzanti considerazioni a destra e a manca, ma nonostante i suoi modi, si fa amare. Dal pubblico. La fragilità che si cela dietro ad ogni parola avvicina lo spettatore in questo ping pong di latenti emozioni.

La domanda che resta è: come si fa ad essere felici quando la persona più importante della tua vita non c’è più? La serie, del 2019, ci fa capire che non importa avere l’ingegno del Professore (La Casa di Carta, ndr) o i soldi di produzione (10 milioni ad episodio per Il trono di Spade): la semplicità è nelle piccole cose. Nei sentimenti, per esempio.

Amarcord

Non vado troppo indietro nel tempo e continuo con il filone Netflix, ma alla domanda “cosa hai amato di più degli ultimi tempi?,ecco che lacrimuccia, sorriso e Douglas.

Il metodo Kominsky | Trailer ufficiale [HD] | Netflix - YouTube

Serie statunitense, creata da Chuck Lorre e lanciata nel 2018 da Netflix. Due stagioni, da otto episodi ciascuna, e se un motivo non basta per guardarla con attenzione (Michael Douglas, vi pare poco?), allora gioco subito l’altra carta del mio mazzo: Alan Arkin. Sì, il premio Oscar del 2007 con Little Miss Sunshine.

Il Metodo Komisnsky racconta la vita di Sandy Kominsky (Michael Douglas), un ex-attore di successo, ora dimenticato e convertito a guru del teatro, tanto da esserne maestro nella propria scuola di recitazione. Sandy è accompagnato nella sua quotidianità da Norman Newlander, interpretato da Alan Arkin, il suo migliore amico da poco vedovo.

Un susseguirsi di vicende e di imprevisti in questa serie in cui dolce e amaro si alternano e il sarcasmo la fa da padrone. Una risata amara, questo è per me Il Metodo Kominsky: non faccio in tempo a sorridere che sono già oltre.

Flop

Dracula. (miniserie, 2020, UK). Non ci penso due volte.

Su Netflix si presenta così:

La leggenda del conte Dracula evolve. Nuovi racconti approfondiscono i violenti crimini del vampiro e portano alla luce la sua vulnerabilità.
Creato da Mark Gatiss e Steven Moffat (Oddio sì, gli stessi di Sherlock, ma com’è possibile?) e con Claes Bang, Dolly Wells, John Heffernan. Non ho bisogno di ricordarvi che questa è una personalissima rubrica e che non stiamo al contest per il miglior criticone dell’anno ma, mi chiedo, dopo il montaggio l’hanno rivista?
Partiamo dal presupposto che con il capolavoro di Bram Stoker non si scherza e che bisogna pensarci due volte prima di metterci mano. Un disastro questo doverne parlare come un disastro. Occhi attenti sono in grado di cogliere le infinite grandezze che i due mettono in atto e le attuali interpretazioni dell’opera madre.
Forse è stato poco pop o forse troppo. Di fatto, non l’ho capita. E non importa in questi casi quello che si voleva intendere: conta quello che il pubblico ha capito.
Esattamente, cosa?

Personaggio Pop

Zulema Zahir. Chi in questi giorni di quarantena ha deciso di abbandonarsi alle luuunghe 4 stagioni della serie tv spagnola “Vis a Vis”? Ecco, sono sicura che chi lo ha fatto, non potrà non essere affascinato dal personaggio alquanto controverso della detenuta più spavalda di tutti i tempi. Parlo di Zulema Zahir (stagione 1-4), interpretata da Najwa Nimri, l’Ispettore Sierra de La Casa di Carta, per intenderci. Zulema è coraggiosa, senza scrupoli, razionale, spietata,

Come si fa ad amare una stronza così? Prima perché vuoi vedere fino a dove è capace di arrivare, poi perché viene umanizzata e qualcosa di buono lo trovi anche in lei. Su questo aspetto qui, si dice che il suo personaggio sia ispirato a Tony Soprano de la serie I Soprano.

Zulema Zahir numero uno! Vis à vis finito! Bellissima serie! #netflix #visavis #zulemazahir #naiwanimri @najwanimri

Perché per me è un personaggio top? Perché in una serie televisiva “spezzata”, (le prime due stagioni hanno un intreccio narrativo diverso dalle restanti, per non parlare della durata, del numero degli episodi, dello sviluppo delle trame e l’abbandonoemagicoritorno della protagonista della serie, Macarena Ferreiro), c’è solo un elemento che tiene testa a tutto. Zulema.

Scoprire il suo ultimo piano per evadere, capire con chi farà comunella e conoscere pezzi del suo passato sono le ragioni che ti spingono a guardare la serie. Insieme ad un’altra questione: Palacios si fidanzerà mai?

Bonus Track

Non lo farò mai più e non aggiungo altro: ma Tiger King?

Questioni molto serie: 5 sezioni, dal top al flop, passando per il pop

Eleonora Tricarico, rubrica serie tv.

 

Eleonora Tricarico
Scrive di "Questioni molto serie." Sulla gamba 'on the road' e sul cuore 'let it be". Il giorno della sua nascita è stato inaugurato il sistema operativo Windows 2.03, un caso? Web dipendente, amante dell'arte in tutte le sue forme ed esperta divoratrice di patatine fritte. Sogni nel cassetto e libri sul comodino, accumula occhiaie, foto di street art e poesie in ogni dove. Un'altalena tra Woody Allen e Federico Fellini, "sotto le stelle del jazz" (&blues) di ogni sera, ecco che una serie illumina la stanza. Non è da tutti laurearsi con Laura Palmer, no?

You may also like

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in News