57 passi.

57 recensioni è un impegno. Iniziare con Ricordi un caso, forse.
Perché 57 passi? Solo una persona lo sa, a tutti gli altri il piacere di scoprirlo. L’ultimo passo era dedicato a un film d’animazione, questo passo ha tutta la forza di Ema. La fotografia di Sergio Armstrong mi permette di rubare, solo un pochino, il format di Camera Chiara (Federica mi perdonerà).

PASSO CINQUE – EMA di Pablo Larraín

“Figlia, sorella, amante, moglie, ballerina e madre. Ema è il sole, e gli altri personaggi sono come pianeti che orbitano intorno a lei. E se ti avvicini troppo rischi di bruciarti” Pablo Larraín

Una delle prime domande che ci si pone è: da dove esce Marianna Di Girolamo?
Da serie tv cilene, Pituca sin lucas e Perdona nuestros pecados.
Lei, che in alcune inquadrature ricorda Amy di Amy e Nick, i belli e inarrivabili protagonisti di Gone Girl, e in altre scene invece richiama alla nostra mente la forza incredibile di una mamma come Mildred di Tre Manifesti a Ebbing Missouri.

Il film si apre con un semaforo che va a fuoco, squagliando con se tutte le regole sociali.
Ema ci immerge nel reggaeton, istintiva e ipnotica, balla la libertà per strada, sul molo, negli autobus di Valparaíso. Ha un fine preciso, riconquistare ciò che ha perso. Ema è fuoco, suo elemento fondamentale, incendia tutto ciò che le si avvicina troppo.

Guidata dalla colonna sonora di Nicolas Jaar, Ema ammalia lo spettatore, lo seduce e lo cattura con il passare dei minuti.

Cosa muove il reggaeton di Ema? L’Amore.

* Balliamo un orgasmo! *

Sara Greco
È cresciuta bevendo Cinema come se fosse latte, forse per questo quando la parola MILK le è passata per la testa, si è subito convinta fosse il nome giusto per questo spazio tanto sognato. Il DB d'Essai è da sempre la sua prima casa. Le piace andare in bicicletta, viaggiare in treno e leggere poesie. Ha poche cose ma le ama tutte.

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