Dicembre/ Gennaio – 20/21
Il 2021 è iniziato positivamente per la musica. In un ambito messo a dura prova dalle difficoltà derivanti dalla pandemia che ha bloccato concerti e instore, la promozione si fa sulle piattaforme televisive o digitali. Se già prima del 2020, Internet era il maggiore mezzo di diffusione virale delle nuove uscite discografiche, adesso lo streaming diventa quasi l’unica possibilità di farsi conoscere, anche dagli ultimi social di tendenza (Tik Tok, per dirne uno).
Così, ecco il caso Olivia Rodrigo: una “Swiftie”, come si autodefinisce nella sua bio di Spotify, che segue le impronte della sua musa Taylor Swift per offrire alla rete e alle emittenti radiofoniche una delicata dichiarazione d’amore. Con “drivers license”, Rodrigo si è fatta conoscere e amare fin dal primo momento, quando il suo singolo ha cominciato a spopolare sul web. E ha dato avvio anche a una lotta tra fazioni.
Il 22 gennaio Sabrina Carpenter pubblica “Skin”, che appare sin da subito come una chiara risposta al testo di Olivia, dedicato all’ex fidanzato Joshua Bassett, ora impegnato con Sabrina. Ma in mezzo al “Song Drama” infuriato sui social, soltanto una cosa rimane chiara: la capacità di raccontare della musica. E, perché no, di mandare messaggi più o meno espliciti ai diretti interessati.
Dicono di lei: Proprio Taylor Swift, la preferita dell’autrice di “driver license”, ha scritto su Instagram, riferendosi a Olivia: “Dico che è la mia bambina e ne sono davvero orgogliosa.” Quasi una benedizione, che ci fa ben sperare nell’erede della “queen of pop”.
Intanto, anche Swift non ha perso tempo. Dopo il successo di “folklore”, presentatosi come un malinconico ritorno alle origini, Taylor Swift ha aggiunto un capitolo alla precedente pubblicazione avvenuta a sorpresa nel luglio del 2020. Con “evermore”, uscito nello scorso dicembre, la cantautrice statunitense giunge a due album nello stesso anno, riaffermandosi come la cantastorie che aveva conquistato il mondo della musica- ed in particolare del country- a livello internazionale nel 2006.
Non aveva nessuna pretesa, probabilmente. Nessun desiderio di vincere le classifiche. Mancano, infatti, melodie più radiofoniche che ci facciano pensare a una somiglianza con “Lover”, “1989” o “Red”. “evermore” si configura come una singolarità, nata da un bisogno di condividere con il pubblico emozioni e sensazioni degli ultimi mesi, così strani e, in qualche modo, solitari. Che sia alle prese con le sue “revenge songs” o che scelga la dolcezza delle ultime produzioni, Taylor ci piace sempre. She can be both.
È facile capirlo: ho le mie preferenze. E fra queste c’è decisamente Samuel. Frontman dei Subsonica, Samuel Romano ritorna a cantare da solista- dopo “Il Codice della Bellezza” del 2017- e lo fa con “Brigata Bianca”, uscito il 22 gennaio. “Brigata bianca” è un viaggio. Samuel riesce ad inventare e a reinventarsi ancora una volta, creando tendenze prima ancora di essere lui stesso a seguirle. Il suo ultimo progetto porta con sé freschezza e modernità, anche grazie al contributo di producer come Dade e featuring con artisti come Colapesce, Willie Peyote, Ensi, Johnny Marsiglia, Roy Paci e Fulminacci. Ma è proprio la collaborazione con Filippo Uttinacci, in arte Fulminacci, a colpire di più: la magnetica voce di Samuel, che, per il tempo di un brano, lascia i suoni elettro-pop che contraddistinguono l’intero album, accompagna un emozionante testo scritto a quattro mani carico di speranza. La canzone si chiama “Felicità” e non vi garantiamo di riuscire ad arrivare alla fine indenni. Che si tratti del prossimo singolo?
Dice di sé: “Quando hai 20 anni pensi ad arrivare al successo, vedi solo quella luce da raggiungere. Oggi mi rendo conto che il percorso che ho fatto è la cosa bella, che mi ha portato ad essere felice. Ho fatto la strada come e con chi volevo io. Questa è la vera felicità.”
Mentre in questi giorni la polemica su Sanremo- necessaria prima di ogni edizione- ha riempito le pagine dei più importanti giornali online (e non solo), c’è chi si oppone alla realizzazione effettiva del festival della canzone italiana e chi, intanto, si prepara a salire sul palco dell’Ariston nei primi giorni di Marzo 2021. È il caso de Lo Stato Sociale, da sempre un esempio originale all’interno dello scenario musicale indipendente. In vista della loro partecipazione ormai vicina al festival, i ragazzi hanno deciso di pubblicare cinque album ogni venerdì, uno per ogni componente della band. Il 29 gennaio è stata la volta di Bebo (Alberto Guidetti), che ha prodotto con il supporto dei suoi compagni di squadra 5 racconti non cantati, su basi che propongono quasi un ritorno a “L’Italia peggiore”(2014). Esperimento interessante, sicuramente riuscito per chi non riusciva ad accettare, ai tempi di “Una vita in vacanza”, la parola “indipedente” accanto a “mainstream”.
Cavalcano l’onda della tendenza indie-pop anche i Pinguini Tattici Nucleari, che hanno rilasciato lo scorso dicembre “Ahia”: 7 brani che sembrano troppo pochi di fronte alla popolarità di “Fuori dall’Hype Ringo Starr”. Eppure, in 24 minuti totali, i PTN sono perfettamente riconoscibili. Con leggerezza e autenticità, dimostrano un’accuratezza unica nella narrazione delle generazioni più giovani, attraverso uno stile inimitabile e un incredibile umorismo. Insomma, una zona di comfort che trasmette molta più sicurezza di altre collaborazioni che appaiono forzate, come l’ultima con Ernia, in “Ferma a guardare”. Piuttosto che in un contesto a cui decisamente non appartengono, li preferiamo persi fra le loro serie tv e i personaggi di cui scrivono, antieroi dell’era contemporanea.
Chiara consiglia: “Ogni pensiero vola”, Venerus. Non aggiungo altro. Solo: ne vale davvero la pena.
A cura di Chiara Trio