Io non voglio essere rispettato.

Non voglio alzarmi la mattina e fare qualcosa di cui non me ne frega un cazzo dalle 9 alle 17 per poi tornare a casa ogni giorno più vecchio e più stanco. Non voglio guadagnare abbastanza per potermi togliere qualche sfizio, vivere in un bilocale in un quartiere residenziale e scappare in vacanza due settimane l’anno, convincendomi che, tutto sommato, non è male.

Non sono e non sarò mai un brav’uomo, i grandi eroi che tirano dritto e si spaccano la schiena per 1.400€ al mese, che mandano in vacanza la famiglia e che “che ci vuoi fare, così è la vita”. Non permetterò mai che il valore della mia vita corrisponda alla cifra del mio sacrificio e soprattutto farò di tutto per non ottenere la vostra pietà camuffata da rispetto.

Io, lo giuro, farò di tutto per non essere un santo, un rispettabile martire della vita.

E strillerò e sbatterò i piedi e farò in modo tutti sappiano che che alla fine della corsa non c’è nessuna medaglia, nessuna ricompensa e che la vita non è una maestra ma è una puttana, e con le puttane non puoi scendere a patti, al massimo puoi fotterle e scappare senza pagare il conto. E se otterrò il successo, voglio che sappiate che non me lo sono meritato, bensì l’ho preteso, e sarò per voi fonte di invidia e non di ammirazione ; se fallisco, invece, vi unirete al mio disprezzo, mi insulterete e riderete di me, che ho sprecato la mia occasione e che adesso sono costretto ad essere uguale a voi.

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