Intimamente, da quando ho memoria, mi ritrovo a scrivere ciò che sento e vedo intorno a me. Molte delle mie suggestioni sono state possibili in presenza, se pur ipotetica, di un Tu ricevente.
Il mio viaggio cercherà di dar voce a questo Tu che mi accompagnerà nella presa di coscienza di ciò che vedo, per portarlo alla luce e sviscerarlo.
Il cinema è memoria impressa in immagini e parole. Non potrebbe esistere in assenza di alterità. Ha la potenza dell’atto compiuto e la necessità di non morire in se stesso. Perciò ne sento l’attrativa e mi accomuna ad esso questa dicotomia tra assenza (Tu) e presenza (Io).
Destinatari delle mie lettere sarete voi, qualora lo vogliate. Il mio mondo di immagini a voi raccontato attraverso uno stato d’animo, uno sguardo, una riflessione. Perché ciò che stupisce del cinema è la sua estrema versatilità, la possibilità di incarnare in sé ogni arte nell’umano tentativo di cogliere ciò che non s’intende: la vita.
Parleremo di cinema, certamente. Ma lo faremo in maniera spontanea e personale, spaziando nelle arti a esso interconnesse ogni qualvolta ne sentiremo il bisogno.
Questo è lo spazio per darci voce, con lo stesso pathos di una lettera da spedire o di un diario aperto, senza lucchetto.
Mi piacerebbe foste voi il mio Tu.
Luisa
Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà.
(Michelangelo Antonioni)